LE FOLLI AVVENTURE DEL RABBINO JACOB (LES AVENTURES DE RABBI JACOB) |
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di Gérard Oury, con Louis de Funès, Marcel Dalio, Claude Giraud, Henry Guibert, Josy Eisenberg, Suzy Delair
(Francia, 1973)
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Una stella per questo film è prova, sia chiaro, di estrema magnanimità. Nasce cioè dal concetto che, nel genere, si è già fatto di peggio. O che, se vogliamo, per appartenere al genere scacciapensieri di massa, il film di Oury è fatto meglio del solito. Tutto questo ci potrebbe a lacrimose riflessioni sulle ragioni per le quali il genere scacciapensieri non può essere fatto decentemente: la stragrande maggioranza della gente va al cinema per cambiarsi le idee, per tirarsi su il morale. Non vuol pensare, vuole solo evitare di pensare ai guai della giornata. In nome di questo principio, niente impegno solo evasione, si rifila alla gente il prodotto più svilito, un paio di ricette alla moda per far ridere che è più di bocca buona, un po' di sesso, qualche carosello automobilistico o scambio di pistolettate. La colpa di chi è? Degli autori che non si sforzano di creare un prodotto, sia pure di consumo, ma con un minimo di originalità e dignità; del pubblico che accetta tutto con la più completa rassegnazione? Giudicate voi, ma l'avevo detto che era un argomento lacrimoso. Per tornare al rabbino Jacob (una storia da far rizzare i capelli, con un industriale razzista, molti ebrei e alcuni arabi) dicevo della stella: c'è un ottimo ritmo di montaggio (pensate a tutte le scene della fabbrica di chewinggum), un dialogo che sicuramente perde con il doppiaggio. Soprattutto il montaggio, che fa pensare alle vecchie comiche, a tutta una tradizione, anche teatrale, della gag. Una tristezza pensare che, d'abitudine, non c'è nemmeno questo.
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Il film in Internet (Google)
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Per informazioni o commenti:
info@films*TOGLIEREQUESTO*elezione.ch
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capolavoro
da vedere assolutamente
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da vedere eventualmente
da evitare
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